Cappuccetto codice rosso … story
Uno spettacolo messo in scena all’Istituto Humanitas dagli studenti di infermieristica per far conoscere la propria professione a grandi e piccoli.
Sabato 24 maggio, in occasione della giornata dell’ospedale aperto all’Humanitas di Rozzano (Milano) gli studenti del primo anno del Corso di laurea in Infermieristica sono stati protagonisti insieme ai bambini di una favola interattiva molto speciale. “Cappuccetto Codice Rosso”, questo il titolo della rappresentazione: un invito per grandi e piccini ad avvicinarsi al mondo dell’assistenza infermieristica. I più piccoli, infatti, sono stati chiamati a immedesimarsi nella figura dell’infermiere. “Essere che trasforma il fare per imparare” è il metodo didattico utilizzato; i bambini hanno avuto a disposizione bende, cerotti, pastiglie e termometro e sono stati guidati dagli studenti a rendere questi semplici strumenti compagni d’avventura.
L’idea è nata all’interno del corso di laurea in Infermieristica, Università di Milano, sede Istituto Clinico Humanitas, durante un corso opzionale sul tema “la comunicazione in ospedale”. Un po’ per provocazione, un po’ per dare un senso nuovo al ruolo dell’infermiere, un gruppo di studenti del primo anno, con l’aiuto di alcuni docenti, ha pensato a come proporre un progetto durante la giornata dell`ospedale aperto svoltasi appunto il 24 maggio 2008 nel grande ospedale e centro di ricerca alle porte di Milano.
Essere infermieri oggi non è semplice. Il mondo dell’assistenza come appare, è il risultato di un’analisi, collettiva, molto soggettiva, di tutte quelle persone che si sono create l’immmagine dell’infermiere, corollario o parte integrante della cura e dell’assistenza, fino a rasentare il “para” (medico). Sembra un discorso campanilistico, ma in realtà è una riflessione oggettiva, che nasce da elementi tangibili che possono essere descritti soltanto percorrendo sinteticamente l’evoluzione di questa professione di qui tanto si discute.
Quindi, più che elaborare definizioni, agli studenti è piaciuto stuzzicare la curiosità di molti ponendo una domanda: “chi è l’infermiere?”.
L’energia che ha avvolto gli studenti è diventata via via la voglia di raccontare ai piccoli, ma soprattutto ai più grandi, quello che li appassiona, che li fa soffrire, che li fa emozionare, che li costringe la notte sui libri, che li rende amici o nemici, soldati o feriti della loro avventura.
Hanno poi concretizzato i loro pensieri in una favola interattiva, Cappuccetto Codice Rosso, appunto, in cui i bambini hanno potuto vivere la favola; con un ruolo attivo e improvvisato, come in realtà la malattia e la fragilità rendono ciascun individuo protagonista della sua storia.
Un enorme libro creato dagli studenti ha fatto da sfondo al racconto; la Cappuccetto Rosso conosciuta da tutti si è trasformata in un’infermiera per far conoscere ai bimbi i codici colore del mondo ospedaliero, li ha introdotti nel concetto di pericolo nell’ambito della salute, ridefinendo gli attori del mando sanitario.
Una piacevole sorpresa è stato il numero di piccoli spettatori arrivati. Tutti si sono divertiti ad ascoltare, vedere, recitare questo strano mondo. «Crediamo che il nostro Lupo – dicono i ragazzi – la nostra Nonna e la nostra Cappuccetto Codice Rosso rimarranno per parecchio tempo nella mente di ognuno e speriamo di aver aperto qualche spunto di riflessione nei piccoli e grandi presenti.
Gli studenti:
– Priya Ferrari
– Francesca Oltolina
– Roberto Graps
– Angelo Italia
– Luca Stringini
– Nadia Pilkauskaite
– Chiara Bertomoro
– Laura Locatelli
– Veronica La Marca
– Rozerta Smajlaj
– Diana Epis
– Tatiana In torcia
– Enrica Marconi
– Giorgio Maiorano
– Veronica Baldo
– Silvia Belloni
– Angelica Paoli
– Fabio Malerba
- On 21 Settembre 2012